#30 - Come costruire una buona mappa concettuale - prima parte
Costruire un mappa concettuale è un ottimo sistema per chiarire le idee a sé stessi e renderle chiare anche agli altri.
Tutte le mappe sono sistemi di semplificazione del mondo in cui viviamo. Questa semplificazione è necessaria per non incorrere al paradosso che Jorge Luis Borges ci ha reso chiaro in un suo celebre brano del 1935, tratto dalla sua "Storia universale dell'infamia":
In quell'Impero, l'Arte della Cartografia giunse a una tal Perfezione che la Mappa di una sola Provincia occupava tutta una Città, e la mappa dell'impero tutta una Provincia. Col tempo, queste Mappe smisurate non bastarono più. I Collegi dei Cartografi fecero una Mappa dell'Impero che aveva l’Immensità dell'Impero e coincideva perfettamente con esso.
Il problema è dunque che cosa escludere dalla mappa, conservando solo quello che ci serve. In una mappa analogica dei trasporti le dimensioni della mappa non contano, e neppure conta mantenere le proporzioni delle distanze tra una fermata e la la successiva. Quello che ci interessa e la successione delle fermate.
Che cosa si intende per mappa concettuale?
A differenza delle mappe geografiche questo tipo di mappe rappresentano concetti, idee o anche avvenimenti (come i fatti storici) o sequenze di azioni (come montare un mobile Ikea) evidenziando i collegamenti che ci sono tra loro.
In pratica tutto quello che è pensabile può anche esser rappresentato in forma grafica, linguistica o entrambe.
Questa che segue può anche essere chiamata mappa procedurale. Ha anche lo scopo di superare ogni possibile barriera linguistica.
Che differenza c'è tra mappe mentali, mappe concettuali e cognitive?
Sostanzialmente nessuna.
Se cerchi troverai molte definizioni, ma abbastanza confuse.
Per ogni scopo pratico puoi considerarle sinonimi senza problemi.
Per i più pignoli comunque la mappe mentali sono state il cavallo di battaglia di Tony Buzan, uno psicologo divulgatore attivo nella seconda metà del secolo scorso. Le sue mappe sono molto colorate, graficamente accattivanti, con una idea al centro e le idee collegate disposte a raggiera.
Invece le mappe concettuali e cognitive sono di solito più "tecniche", meno spettacolari sul piano grafico grafico sono anche molto più variabili sul come disporre nodi e collegamenti
Qui entriamo in un terreno più scientifico, legato ai lavoro di psicologi cognitivisti che hanno fatto la storia della psicologia. Gli autori principali sono questi:
Edward C.Tolman (1886) - per le mappe cognitive.
David Paul Ausubel (1918)- per l'apprendimento significativo.
Joseph D. Novak (1932) e Ben Gowin - per le mappe concettuali.
Se poi vuoi approfondire la cosa ti consiglio senz'altro questo libro:
Cosa scrivere in una mappa concettuale?
Poi trovare i contenuti in due modi:
in testi esterni, come articoli o libri e questo è quello che fa speso chi sta studiando idee altrui. La mappa serve per evidenziare le idee principali e fare uno scema riassuntivo- Questo è utile anche per facilitare la memorizzazione.
Oppure trovi le idee dentro la tua testa. In questo caso fare una mappa serve (molto) per dare un forma più chiara ad idee che si trovano allo stato nascente. Spesso anche, costruendo una mappa di questo tipo, emergono idee nuove, stimolate dalla comprensione più chiara delle relazioni tra quelle note.
Una nuova classificazione
Se stiamo alla fonte delle idee e emerge subito una nuova possibilità di differenziare le mappe, in grado di superare finalmente la confusione esistente tra cognitive, mentali, concettuali.
Mappe esterne, che rappresentano una conoscenza già codificata da altri (per esempio un organigramma aziendale)
Mappe interne che rappresentano una visione del mondo personale.
Mappe semantiche o linguistiche, che rappresentano la visone del modo che è incorporata nel linguaggio nella sua etimologia. Questo esprime un sapere collettivo. Una cultura. Possiamo chiamarle anche mappe culturali.
Questa terza opzione di solito non compare quando si parla di mappe mentali ma è una cosa utilissima per chi - come me - si è occupato spesso di ricerca qualitativa.
La lingua che parliamo incorpora una serie di pensieri "già pensati"(W.R.Bion) pronti per l'uso, che impariamo durante l'infanzia e diamo per scontati. Lacan ci insegna che la lingua "ci" parla, nel senso che siamo parlati da lei che parla attraverso noi. Non siamo noi che usiamo il linguaggio per comunicare quello che ci pare. È il linguaggio che ci usa per comunicare il sapere sedimentato in una cultura.
Un esempio di mappa semantica : la remunerazione.
Visto che si parla molto di meritocrazia, proviamo a esplorare - come esempio - il suo significato linguistico e i suoi legami con la retribuzione che ricevi (ne ricevi una vero?).
Ecco allora un mappa semantica che chiarisce la cosa:
Ho ricavato questa mappa semantica da un post che mi è arrivato tempo fa da Facebook, scritto da una bravissima insegnante di latino, Laura La Torre. I suoi allievi sono fortunati ad averla e se la ricorderanno a vita.
Qui si può anche capire meglio a che cosa serve una mappa come questa (anche se "servire", da servus, essere servi, non è il suo scopo).
Ci mostra che c'è un legame di equità - profondamente radicato nel nostro modo di pensare - tra lavoro prestato e retribuzione. A volte questo legame salta e le conseguenze non sono buone. Se guadagno troppo poco rispetto a lavoro che faccio potrei pensare di non valere nulla e cadere in depressione. Oppure indignarmi e cercare di cambiare lavoro al più presto. In tutti i casi il clima organizzativo sarà pessimo e tutta l'organizzazione del lavoro ne risentirà. Serve anche per capire meglio perché una parte della popolazione si infuria all'idea di un reddito "sganciato" dal lavoro, come quello di cittadinanza, che dovrebbe più precisamente chiamarsi di "esistenza in vita". L'idea del reddito senza lavoro scardina alla radice l'insieme dei significati che la nostra lingua ci ha inculcato profondamente e che usiamo in modo inconsapevole finché qualcuno tenta di scardinarli. In questo caso una parte del "nostro" modo va in frantumi e reagiamo male perché non è una banale questione di opinioni: viene minacciata la nostra identità: ci sentiamo aggrediti.
Per fare una mappa di questo tipo quello che serve è sopratutto un buon dizionario etimologico. E anche uno di latino e di greco antico. Ma i significati che guidano le nostre azioni si possono anche rintracciare attraverso tecniche di ascolto professionale, come i Focus Group o i T-group di Carl Rogers che qui non approfondisco.
Con quali software si creano le mappe concettuali
Ora che sappiamo che cosa sono possiamo andare sul pratico e vedere come si creano.
Mappe disegnate
Sono statiche e puoi ottenerle con qualunque programma che ti consenta di disegnare qualcosa. Va bene anche Power Point
Uno de più pratici e potenti - anche nella sua versione gratuita - è sicuramente Canva. Qui esistono grafiche e modelli già pronti che si possono usare e personalizzare facilmente anche senza avere particolari capacità grafiche.
Un buona alternativa è Genially. A prima visita è molto simile a Canva e io l'ho utilizzato per disegnare la mappa sul merito. Ecco come si presente completo di interfaccia:
Cerchi, frecce testi si trascinano dal menù a sinistra sulla tela, si personalizzano e fine. Nessuna particolare difficoltà.
Si possono anche scegliere tra molti modelli già pronto di mappe di tutti i tipi da personalizzare:
Mappe interattive
Un deciso miglioramento rispetto alle mappe statiche sono le mappe dinamiche. Uno dei modi più semplici per realizzarle è inserire hotspot che fanno aprire finestre con approfondimenti.
Questo è un buon esempio, sempre realizzato con Genially.
Animazione realizzata con Snagit.
Puoi vedere lesempio o in azione su una pagina web dedicata cliccando su questo link pubblico che aprirà una nuova finestra.
Questo tipo di mappa attiva con hotspot ottiene due risultati importanti:
"addensa" molto le informazioni. Di fatto una sola mappa riassume una intera serie di slide o testi anche articolati su più livelli. Le analogia con gli ipertesti sono evidenti.
Chi la utilizza viene stimolato ad esplorarla in modo attivo cliccando sugli hotspot. Questo maggiore coinvolgimento aiuta molto l'apprendimento. Pensa alla differenza che passa nel memorizzare un percorso stradale tra chi giuda un' auto e chi viene solo trasportato. Quale due ricorderà meglio la strada?
Software più specializzati
Data la rilevanza del mapping concettuale anche per gli ambienti di lavoro sono stati sviluppati strumenti più flessibili e sofisticati di quelli che ho utilizzato in questa introduzione. Alcuni esempi:
Orientati all'educazione e alle scuole
Algor
Punta sulla creazione di mappe automatiche a partire da testi complessi. Cerca di sostituirsi al pensiero umano.
Lidiatext
Basato sul modello dell'apprendistato cognitivo. Fa l'esatto contrario di quello che promette l'intelligenza artificiale: stimola lo sviluppo di quella naturale.
Orientati alle aziende
Lucidchart
Pensato per facilitare il più possibile il lavoro dei team
Miro
Moltissimi modelli pronti che coprono i più diffusi usi aziendali, come SCRUM, Agile. diagramma di Isikawa, SWOT, Canva, ecc.
Di uso generale
Edrawmind
Estremamente flessibile. Si adatta bene per il lavoro singolo e quello in team. Integra in modo nativo l'intelligenza artificiale, ma la usa per facilitare il lavoro senza sostituire quella umana.
Nel prossimo articolo ti mostrerò come usare un Zettlekasten in combinazione con Edrawmind.