Come una pialla elettrica potenzia le nostre capacità fisiche i second brain potenziano quelle cognitive. In sè stessi NON sono intelligenza artificiale. La incorporano, come ormai TUTTI i software per uso professionale, ma rimane, per ora, un innesto esterno.
Diciamo che in primo luogo questi software sono nati per sostenere la nostra memoria, tenere in ordine schede di studio, appunti, e collegarli tra loro. Da qui poi si è visto che possono fare molto di più e diventare veri "attrezzi" cognitivi.
La corsa dei principali second brain
C'è un giovane autore, Tiago Forte che si è assunto il compito di confrontare tra loro i principali software di questa categoria attraverso questionari di prima mano con utilizzatori reali (non con dati degli uffici marketing dei produttori). Lavoro prezioso.
Mi sono permesso di rielaborare i suoi dati per fare una sintesi animata:
Per vedere l'originale puoi andare qui.
L'indagine non arriva fino ai giorni nostri, ma mostra l'evoluzione dell'uso dei principali software. Nulla di veramente scientifico in questa indagine, ma certo che quando uno inizia ad usare un second brain da studente possiamo ragionevolmente ipotizzare che ne farà uso anche "da grande".
Come si vede bene è una partita tre: Evernote, Notion e Obsidian.
Ma chiariamo alcune cose prima di continuare.
Second Brain o Mind?
La riposta è Mind. Di cervello ne abbiamo un solo e ci accontentiamo di quello.
Tuttavia nell'uso corrente si parla esclusivamente di Brain e ormai dubito che si possa cambiare.
Sappi comunque che qui, quando scrivo Brain, intendo Mind.
Che differenza c'è?
La più ovvia è che Brain è hardware e Mind è sofware.
Ma c'è molto di più. La mente non è una "cosa". È un sistema di connessioni. Una struttura che connette.
Se non sbaglio il primo definirla in questo modo è stato l'inclassificabile geniaccio rinascimentale di Gregory Bateson nel suo tuttora ineguagliato "Mente e Natura. Richiamo un esempio noto per chiarire.
I Brain è dentro la testa dei boscaioli.
La mente invece è l'intero sistema di connessioni tra boscaioli, sistema forestale, strumenti usati, sistemi produttivi, abilità necessarie. L'azione della mente è poi sempre guidata da sitemi di percezione di differenze circuiti di feedback:
Si consideri un albero, un uomo e un'ascia; constatiamo che l'ascia fende dapprima l'aria e produce certi tipi di tacche in un pre-esistente taglio nel fianco dell'albero. Se ora vogliamo spiegare questo insieme di fenomeni ci dobbiamo occupare di differenze nel fianco intaccato dell'albero, differenze nella retina dell'uomo, differenze nel suo sistema nervoso centrale, ecc.. fino alle differenze che l'ascia poi produce sul tronco. (in "Verso un'ecologia delle mente, Adeplhi, pag. 146).
È un discorso complesso. Per chi vuole capire meglio il concetto di mente proposta da Bateson consiglio vivamente di leggere il capitolo "I criteri del processo mentale" in "mente e Natura, Adelphi, varie edizioni.
Dai software che isolano quelli che connettono
Siamo tutti abituati a usare software specializzati e isolati. Con i word processor scriviamo, con i fogli di calcolo calcoliamo con quelli di grafica disegnamo e così via.
Questa specializzazione "verticale" ricalca la divisone per "materie" tipica delle nostre scuole. Una delle conseguenze di questa divisione è che poi, quando entriamo nel modo del lavoro, ci traviano di fronte a compiti complessi che richiedono di connettere tra loro le varie cose che abbiamo studiato. Purtroppo nessuno ci ha insegnato a fare questo lavoro di connessione e ci di dobbiamo arrangiare alla meno peggio.
Questo succede perché gli ambienti di lavoro sono organizzati per processi e non per materie.
I processi sono sequenze di attività, connesse tra loro, che hanno uno scopo finale, Esattamente come tagliare un albero.
Sono processi, per esempio, montare un macchinario, cercare un guasto, vendere qualcosa via web, organizzare un videocoferenza, un convegno, la prototipazione rapida, PLM (Product Lifecycle Management), SCM (Supply Chain Management), i sistemi si selezione e onboarding di un nuovo assunto, ecc. ecc.
Come ha reagito il modo del software per venire incontro a queste esigenze?
Ha semplicemente sviluppato una grande quantità di software specializzati, cioè "isolati". A ciascun compito il suo software.
Intendiamoci: sono utilissimi e non potremmo mai farne a meno, ma sono come l'ascia del boscaiolo: strumenti utili; attrezzi e non "mente".
I diversi approcci tra Evernote, Notion e Obsidian
Ti dico subito un cosa. Trovo sbagliato e inutile tentare di stabilire quale sia in "migliore". Si tratta piuttosto di trovare lo strumento più "affine" al tuo modo di pensare. Dopotutto, se vuoi un secondo brain, è meglio che tu e lui vi capiate al volo piuttosto che trovarti a battagliare con un estraneo.
Evernote
Questo è un software "storico". Una corazzata che da affidabilità. È strutturato in modo chiaro e gerarchico, anche se poi ti consente di collegare le note in modo molto libero.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
E questa è la sua interfaccia:
Io uso Evernote da nella sua versione pagamento, sui 100 euro /anno. La versione gratuita va benissimo per familiarizzarsi, ma non basta per fare sul serio. Ora io su Evernote avrò forse un migliaio di note e appunti personali e di lavoro di ogni genere. Difficilmente potrei farne a meno, però non lo considero un vero e proprio second brain. Ne parlo anche in questo articolo, sempre su Questo Serve: #6 - Dal Block Notes online al Second Brain
Notion
Notion può fare tutto quello che fa Evernote però anche altro e cose diverse.
Per scalzare Evernote dal suo predominio storico il piano gratuito di Notion è veramente molto generoso quanto alle funzionalità che offre:
Ma le differenze vere sono, a mio parere, TRE:
Notion è un compagno di lavoro. Ti aiuta sia nei progetti (cose con un inizio e una fine) che nella azioni continuative.
È estremamente personalizzabile. Puoi costruirti un second brain su misura per te e non devi essere un programmatore per fare questo. Basta fare un po' di pratica con le funzioni di base.
È un second brain vero e proprio, ne senso che ti da la precisa sensazione che le tue capacità mentali siano ampliate e migliorate.
La versione a pagamento è anche particolarmente orientata al lavoro in team e sa il cielo quanto sia utile questo!
Può essere usato come desktop o online e rimane sempre sincronizzato su tutti i tuoi dispositivi.
Obsidian
Obsidian è nato come editor markdown, cioè per formattare i testi con comandi da tastiera. Se non sai come funziona il markdown puoi leggere questo.
Poi si è sviluppato molto alimentato dal fatto che è gratuito, è open source e ha una vivace comunità di sviluppatori volontari che ne ampliano continuamente le funzionalità.
Questa è la sua interfaccia di base:
I documenti costruiti con Obsidian sono tipicamente molto densi di link sia interni che esterni e si possono facilmente visualizzare mappe mentali / concettuali partendo da questi hyperlink.
Una sua particolarità è la visualizzazione "a schede" e la possibilità di pubblicare un intero sito in questo formato.
Obsidian non è del però del tutto gratuito, come può sembrare al primo sguardo.
Ci sono funzionalità molto utili (indispensabili vuoi farne un uso professionale) che sono a pagamento:
Crea il tuo sito pubblicando i tuoi contenuti. (8 euro al mese)
Sincronizza i tuoi dati su tutti i tuoi dispositivi (4 euro al mese)
Per una licenza commerciale, 50 euro all'anno
Per partecipare a una "catalist" per avere anteprime e contribuire allo sviluppo del software una tantum
Solo le prime due funzionalità ti costerebbero 144 euro all'anno, cioè più di Notion e di Evernote.
Resta il fatto che lo studente medio può fare ameno della versione a pagamento e questo è senza dubbio uno dei motivi della sua popolarità crescente tra loro.
Template o Plugin?
Una differenza importante tra Notion e Obsidian è che Notion è enormemente personalizzabile attraverso i suoi template mentre Obsidian lo è attraverso i suoi plugin.
Diciamo che i template sono più flessibili. Puoi usare un template pronto, ad esempio, per pianificare un viaggio. Ne troverai decine disponibili gratuitamente in rete. Non sarai però obbligato a usarli così come sono. I template sono pagine pre-strutturate che potrai sempre adattare alle tue specifiche esigenze con facilità.
Ecco un tipico template di Notion:
I plugin invece sono "pezzi" di software e che puoi aggiungere alla tua versione di base di Obsidian per fare meglio certe cose. Se vuoi costruirne o modificane uno da solo devi essere un programmatore.
Ecco la parte iniziale degli innumerevoli plugin di Obsidian:
Uno dei motivi principali per cui io uso abitualmente Notion e non Obsidian è precisamente per questo motivo: preferisco il sistema dei template come strumento di personalizzazione.
In sintesi
Fermo restando che ciascuno dei tre software può fare quello che fanno gli atri due, ci sono particolarità e usi prioritari.
Ti consiglio di sceglierne uno in base al tuo carattere gusti anche estetici e e non in base alle sole funzionalità tecniche. Il tuo secondo cervello deve pure esserti simpatico.
Evernote
Metafora di base: memoria strutturata.
Per chi: se sei una persona ordinata che annoti tutto e vuoi tenere le tue note sempre sottomano e che siano facilmente rintracciabili.
Online e desktop. Sincronizzato con tutti i tuoi dispositivi. Web clipper. Riconoscimento ottico dei caratteri, Integrazioni con molti altri software di produttività.
Notion
Metafora di base: aiutante in campo tuttofare.
Per chi: se sei un che lavora con compiti complessi da monitorare e sviluppi idee creative.
Online e desktop. Task manager, Kanban, Wiki, Project Manager (semplici), archivi "vivi", Zettelkasten, documenti strutturati che i integrano test grafica data base, to-do list ecc.
Obsidian
Metafora di base: ipertesto.
Per chi: studenti, ricercatori, sviluppatori.
Open source, solo desktop; ipertesti e note in markdown; mappe mentali/concettuali, visualizzazione a schede scorrevoli. Enorme quantità di plugin. Vivace community di supporto.
Vedi anche
# 5 - Il Markdown - Un modo semplice per formattare i testi