#31 - Come costruire una buona mappa concettuale - seconda parte
Un esempio pratico su come costruire un mappa concettuale usando Notion e Edrawmind.
Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto che cosa si intende per mappa concettuale, cognitiva, semantica, ma ora proviamo a costruirne una partendo da zero in modo da vedere il procedimento e collaudare il sofware di supporto.
Che cosa si intende per mappe concettuali?
Le mappe rappresentano in forma grafica concetti, idee o anche avvenimenti o sequenze di azioni evidenziando i collegamenti che ci sono tra loro. In pratica tutto quello che è pensabile può anche esser rappresentato in forma grafica, linguistica o entrambe.
Questo è un esempio semplice mappa "vuota" che può servire come guida per uno studente che deve descrivere il contenuto di un libro:
Qui puoi vedere bene la differenza tra la struttura di una mappa i suoi contenuti. La struttura può essere poi riempita con una grande varierà di contenuti diversi. Ho realizzato questa mappa con Edrawmind.
Come iniziare una mappa concettuale?
Per prima cosa devi avere un tema, una idea, un progetto che ti sta a cuore. Per iniziare una mappa devi avere i contenuti da metterci dentro.
Poi è vero che molto spesso le mappe sono utilizzate come promemoria o come riassunti di idee complesse. Ma queste sono mappe costruite da altri e qui invece voglio costruirne un nuova con idee mie.
Se consideriamo i processi di apprendimento, il valore massimo delle mappe consiste principalmente nella loro costruzione da zero. Tutti i maggiori psicologi cognitivisti concordano sul fatto che è l'essere attivi che produce i risultati migliori in termini di apprendimento. Non a caso il padre nobile di tutti i tipi di mappe mentali/concettuali è considerato David Ausubel, che ha introdotto il concetto di apprendimento significativo.
Questo può avere varie forme, ma il massimo della creatività si ottiene con:
L'apprendimento per scoperta da parte dell’allievo, cosa che gli permette di giungere a soluzioni innovative.
Per questi motivi, in un ambiente scolastico o comunque educativo, le mappe che descrivono una questione complessa (come quelle relative a fatti storici per esempio) dovrebbero essere continuamente riscritte dagli allievi e poi discusse con gli insegnanti e con gli altri allievi.
Se prendiamo un fatto complesso, come ad esempio le fine della prima guerra mondiale e chiediamo a dieci persone di costruire una mappa mentale su questo tema, otterremo sicuramente dieci mappe diverse. Anche notevolmente diverse. Confrontandole tra loro potremo perfezionarle e anche passare da idee individuali a idee condivise.
Cosa scrivere in una mappa concettuale?
Per mettere in pratica tutto questo provo a costruire una mappa attorno al concetto di "dialogo". Come posso cominciare?
Posso fare un prima raccolta di idee facendo qualche ricerca sul web e su articoli e libri. Non tutto quello che troverò in questo modo sarà di buona qualità. La grande maggioranza della letteratura scientifica non è disponibile in rete perché si trova solo in riviste a pagamento e molto costose oppure in libri che trovo solo in biblioteca o dovrei acquistare.
Questo vale anche per l'intelligenza artificiale, che però può essere di qualche utilità per delineare un prima definizione e una serie di concetti collegati. Anzi questo è proprio quello che (per ora) sa fare meglio-.
Ho provato quindi a interrogare Gemini (ex Bard, l'AI di google, puoi provare anche tu qui) chiedendo "dammi un buona definizione di 'dialogo"' e sono stato abbastanza soddisfatto dei risultati perché mi ha suggerito quattro criteri diversi per articolare il concetto.
La definizione di dialogo che ci suggerisce l'AI dunque è questa:
" uno scambio verbale tra due o più persone che ha come scopo la comunicazione e la comprensione reciproca."
Che non è male come punto di partenza (poi la modificherò) ma non è del tutto accettabile e completa perché lo scambio può anche essere non-verbale, la comunicazione può anche essere inconsapevole e una buona comunicazione non garantisce affatto la comprensione reciproca in quanto ci si può capire molto bene e proprio per questo rendersi conto di essere in totale disaccordo.
Anche se questa prima definizione è limitata, mi ha comunque fornito un punto di partenza per fare le mie considerazioni personali e questo è l'essenza stessa dell'utilità del costruire mappe.
Poi ci sono altri suggerimenti sulle tipologie di dialogo, i ruoli delle persone, i contesti, gli scopi. Cose che non riporto qui per brevità. Riporto invece i suggerimenti relativi all'importanza del dialogo nelle relazioni tra persone. Da Gemini:
Qui ci sono almeno due cose molto rilevanti, anche se non sono sviluppate bene:
Il dialogo come prevenzione del conflitto aperto e anche della violenza (si pensi per esempio alla crisi Ucraina come fallimento del dialogo).
Il dialogo come contesto creativo: dal dialogo emergono spesso spesso idee che altrimenti non sarebbero state formulate.
Potrei continuare a sviluppare il concetto ancora per molto, ma come esempio può bastare.
Costruiamo i contenuti della nostra mappa usando un Zettelkasten
Supponi ora di avere un certa quantità di idee e note sparse dappertutto, come appunti preliminari anche solo come abbozzi di idee dentro la tua testa.
Hai bisogno di un "posto" dove raccogliere queste note, che poi saranno la base per la mappa vera e propria.
Per questo ti consiglio di usare un Zettelkasten. Ho già chiarito che cos'è e come funziona un Zettelkasten costruito con Notion in un articolo dedicato a questo tema.
Qui ricordo solo che si tratta di un metodo per archiviare, ritrovare e connettere tra loro brevi note di ogni genere seguendo sostanzialmente il criterio una nota=una idea.
Uno Zettelkasten è anche un archivio "a vita" che nel tempo può arrivare a contenere migliaia di note di ogni tipo. Per fare una mappa di tipo grafico non si presta: bisogna prima "estrarre" le sole note che ci intessano e mantenerle entro un numero non troppo elevato.
Questo è un esempio di Zettelkasten personale "universale" che contiene praticamente qualunque cosa mi sia sembrata interessante in un certo momento.
E questa invece è la selezione delle solo note sul tema "dialogo" che Notion permette di filtrare con facilità:
Le sesse note si possono espandere nel comodo formato Gallery per avere una anteprima del loro contenuto:
A questo punto ho tutto quello che mi serve per costruire la mia mappa.
Ecco ora la mappa vera e propria
Per costruire la mappa vera e propria ci sono molte possibilità. Si può anche semplicemente disegnare con qualunque software di grafica. Tuttavia gli strumenti specializzati rendono tutto molto più semplice e offrono la possibilità di costruire mappe interattive, trasformarle in slide, realizzarle in modo collaborativo, salvarle in diversi formati, pubblicarle in rete a altro ancora.
Per realizzare la nostra ho usato Edrawmind. Si tratta della versione specializzata di un Edrawmax che ha lo scopo più ampio di produrre diagrammi ogni genere.
Edrawmind consente di editare le mappa anche in formato "outline" che in pratica è un lista puntata con vari livelli di titolazione. Posso scrivere il testo nel formato outline e vederlo trasformato automaticamente nella mappa grafica.
È anche possibile e trasformare la mappa in una serie di slide. In questo caso alcuni contenuti possono essere aggiunti direttamente dall'intelligenza artificiale incorporata e modificati o corretti successivamente. Ecco un esempio:
Tutti i testi nei box rossi e grigi sono stati aggiunti dall'intelligenza artificiale di Edrawmind.
In sintesi il procedimento per costruire un mappa concettuale è questo:
Esplora il concetto scelto.
Prendi note riassuntive.
Elabora idee personali
Sintetizza anche queste in forma di note
Costruisci la mappa grafica articolando il concetto centrale.
In moltissimi casi è poi utile specificare i diversi tipi di collegamenti possibili tra le note, per esempio; causa-effetto, correlazione, implicazione, esclusione, ecc.) ma qui mi sono limitato al caso più semplice per maggiore chiarezza.
Vedi anche:
#17 - Come creare un ipertesto
#25 - Il metodo Zettelkasten con Notion
#30 - Come costruire una buona mappa concettuale - prima parte